mercoledì 16 dicembre 2009

IN VISITA DA DARIO CECCHINI


Non potevamo farci mancare una visita da Dario Cecchini. Infatti Giovanni molto cortesemente ci porta a conoscere Mac Dario, osteria che ci propone con nostra grande soddisfazione il sushi del Chianti, il tonno del Chianti e la panzanese alla griglia per finire con il classico dolce all'olio d'oliva chiantigiano.
Poi Dario incontenibile con la sua verve tutta chiantigiana ci conquista e ci fa subito sentire ospiti d'onore.

GUSTOSO E DOLCE CONNUBIO FRA L'INCANTO E ANDREA BIANCHINI


Grandioso dessert all'Incanto (ristorante del Grand Hotel di Firenze)che vede l'unione della presentazione dello chef Fabrizio Innocenti con la creazione al cioccolato (Sacher torte) di Andrea Bianchini,famoso maestro cioccolatiere fiorentino.

SYRAH CASE VIA FONTODI 2006


rosso cupo violaceo. Grande espressione olfattiva immediata di frutto, caramella quasi gelatina di mora e ribes nero, cui segue una pepata nuance e spezie dolci, per poi tornare una arnosa rosa rossa. al gusto è fruttoso e pieno, tannini eleganti e setosi che evidenziano la morbidezza deel vino. Il finake è ancora frutta: ribes nero e mirtillo.

CHIANTI CLASSICO RISERVA VIGNA DEL SORBO FONTODI 2006


Sangioves 90% e Cabernet sauvignon 10%. elevato in barrique per 20 mesi di cui il 50% nuove.
rosso rubino intenso. Al naso è subito speziato con liquerizia, vaniglia e frutto concentrato, per poi seguire un floreale di rosa. al gusto è intenso e pieno con tannini un pò evidenti, nonostante una buona e dinamica freschezza. chiude lumgo con una buona fruttosità e liquerizia. grandi aspettative in longevità

IL PRIMO DELLA CLASSE IN CASA FONTODI:FLACCIANELLO DELLA PIEVE 2006


Con il 2006 il Flaccianello della Pieve (sangiovese 100%) ha tagliato un increbile traguardo 99/100 di Wine Spectator. Questo vino che rappresenta l'apice qualitativo del Sangiovese aziendale ha collezzionato anche i 5 grappoli della guida Duemilavini.
Grande impatto visivo con un rosso profondo. Grande frutto al naso misto a balsamicità. Pieno con grande fruttosità gustativa, potenza ed eleganza coniugate insieme. Lunghissima persistenza con un finale sapido-balsamico. Un vino sempre di grandissiama soddisfazione.

PINOT NERO CASEVIA FONTODI 2007 e 1992



Incredibile confronto fra il 2007 e 1992 (seconda vendemmia del Pinot nero)
2007:rubino tenue vivace con buona trasparenza. Esordisce con note ematiche di carne, terra su sottofondo di ribes nero e spezie dolci, legno di cedro, note balsamiche. Gustoso e fruttato, piacevole nonostante la gioventù, buon integrazione tannica. finale leggermente di liquerizia.
Al riguardo una battuta di Giovanni Manetti: "Il pinot nero sconfessa tutto, per la capacità d'invecchiamento senza avere una grande struttura" ed è proprio con questo principio che abbiamo degustato il 1992.
Granato luminoso. Ancora all'olfatto note di carne frollata, sottobosco, cipria, aprendosi nel bicchiere esprime rosa macerata, confettura di ciliegia, spezie dolci, farina di castagne e sigaro (tabacco biondo). Grande equilibrio gustativo, morbido con finale sapido con unritorno in persistenza di confettura e di castagna essiccata

CHIANTI CLASSICO FONTODI 2007


rubino intenso. All'olfatto esordisce speziato con sentori dolci di vaniglia, poi espolde la fruttosità di ciliegia marasca e un floreale di viola e rosa. Gustoso in bocca con tendenza alla morbidezza. La freschezza regola l'equilibrio. leggeri tennini in evidenza. finale con buona corrispondenza aromatica naso/bocca

MERIGGIO IGT FONTODI 2008


interessante sauvignon, vinificato in acciaio senza fermentazione malolattica: giallo paglierino luminoso con riflessi dorati. Attacco olfattivo varietale erbaceo di bosso, seguito agrumi e frutta esotica matura. ingresso in bocca morbido, grasso con buona freschezza e sapidità. il finale è burroso, con sentori di frutto della passione e pompelmo

A FONTODI IN VISITA DA GIOVANNI MANETTI


E' sempre un piacere incontrare Giovanni Manetti, e sentirsi raccontare la propria esperienza di viticoltore e impreditore a Fontodi. l'occasione è stata la visita dell'azienda con tre colleghi sardi. Insieme a Silvano abbiamo visto le vigne storiche della Conca d'oro di Panzano e l'allevamento bovino di chianine, con Giovanni invece i locali della cantina di vinificazione e di invecchiamento. dopo abbiamo degustato tutta la gamma dei prodotti di Fontodi

ECCELLENZA DI TOSCANA: UN SUCCESSO RINNOVATO


141 produttori circa 700 etichette. Questo è stato il biglietto da visita dell'Eccelenza di Toscana 2009, che è stato presentato agli oltre 1600 visitatori (sommelier, operatori enoappassionati). Un succeso quasi scontato, ma molta è la soddisfazione. Una regia tutta fiorentina che ha visto, oltre alla mia supervisione,la professionalità di Giuseppe tedesco in opera insieme a quella dei sommelier della nostra delegazione. Non trascurabile l'aiuto anche dei colleghi pratesi, aretini e della Valdelsa. voglio ringraziare tutti coloro che hanno realizzato questo successo!!!
Evento nell'evento il conferimento del titolo di sommelier onorario a Franco Biondi Santi. E' sempre emozionante l'incontro con un maestro dell'enologia italiana, ma Franco Biondi Santi dalla sua alta esperienza e conoscenza del mondo del vino suscita un'emozione particolare.
infine il mio ringraziamento oltre alla segreteria dell'AIS Toscana, per l'efficente lavoro svolto nell'ombra, va all'albergo Grand Hotel di Firenze, per avere reso Speciale ed unico questo evento, mettendo a disposizione i propri locali.

domenica 6 dicembre 2009

EVVIVA ESPANA: VEGA SICILIA UNICO RESERVA ESPECIAL


Nella nostra degustazione sulla Ribera del Duero, dopo aver degustato otto campioni, fra cui i più interessanti:PAGO DE LOS CAPELLANES CRIANZA 2006, PARCELA EL NOGAL PAGO DE LOS CAPELLANES 2004,HACIENDA MONASTERIO RISERVA 2004.
Grande momento per L'UNICO RESERVA ESPECIAL (2008) VEGA SICILIA.
La riserva è la continuazione di una tradizione molto antica spagnola che sta nel combinanare le annate ricercando l'equilibrio del vino. Qui sono state utilizzate le vendemmie 1990,1991 e 1996. Un grandissimo vino sia per eleganza che personalità. Facile nella bevibilità racchiude una lunghissima persistenza gusto-olfattiva. nonostante gli anni trascorsi ancora vivido sia nel colore che nello spettro olfattivo. Figlio di un uvaggio unico: Tempranillo 80%, Cabernet SAuvignon, Merlot e Malbec 20%.
un'esperienza unica come l'UNICO riesce a regalare.
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ANTEPRIMA: BRUNELLO DI MONTALCINO RISERVA 2004 CASTELLO DEL ROMITORIO


è sempre stimolante poter degustare un'anteprima e quando si parla di un Brunello riserva, lo è ancor di più. Eccezionalmente ho potuto approcciare quella del 2004 del Castello del Romitorio. un vino ancora giovannissimo nonostante i cinque anni trascorsi. un rubino pieno, fitto con addirittura riflessi leggermente porpora. l'attacco olfattivo dimostra gioventù con una buona speziatura dolce, un floreale di peonia e rosa, una confettura di frutta rossa e nera. il finale riprendono campo i sentori speziati ed empireumatici. in bocca è ancora fruttoso, tendenzialmente morbido, tannini fitti ma eleganti. di buon equilibrio e finezza. grande gustosità.

BRUNELLO DI MONTALCINO CASTELLO DEL ROMITORIO 2004


Brunello di Montalcino 2004, fedele a questa grande vendemmia, questo vino evoluto 14 mesi in tonneau e altri 12 in botti grandi, ci stupisce al primo impatto. rosso rubino intenso con leggerissimi riflessi granati. ampio al naso con note cupe di frutta , mora , ribes, seguono sentori speziati e tostati di caffè e cacao, chiudono percezioni carnose ed ematiche. In bocca è immediato e gustoso, ancora frutta e pieno. buoni i tannini ben amalgamati ed evoluti, la freschezza di supporto sorregge il vino senza esserne un protagonista. il finale è ancora frutto e frutto, che si stempera morbido con nuances di china e rabarbaro.

giovedì 3 dicembre 2009

BRUNELLO DI MONTALCINO POGGIO DI SOPRA 2004


Brunello di Montalcino Poggio di Sopra è prodotto dal podere posto a Castelnuovo dell'Abate nella zona sud. questo vino sosta in botti grandi per 24 mesi.
è granato con buona trasparenza. Al naso è floreale , rosa appassita, confettura di prugne, con sentori di terra e carne. seguono ancora note olfattive dolci ed evolute di cuoi e sigaro. in bocca è gustoso, sottile ed equilibrato. di buona bevibilità. elegante con tannini integrati. finale lungo co aromi floreali e fruttato evoluto

SANT'ANTIMO ROSSO 2006 CASTELLO DEL ROMITORIO


Sant'Antimo rosso 2007
sangiovese 60% canaiolo a bacca rossa 20% e cabernet sauvignon 20%
elevamento inbarrique e tonneau di 2° e 3° passaggio per 14 mesi
rosso rubino cupo, con buon spunto olfattivo fruttato dolce di mora e ribes nero, seguono note balsamiche, tostate e leggermente di cuoio. in bocca è pieno con tannini evidenti segue robusto in tutto il percorso gustativo. il finale è un pò crudo leggermente vegetale

ROSSO DI MONTALCINO 2007 CASTELLO DEL ROMITORIO


il Rosso di Montalcino 2007 14%
elevato in legno per 12 mesi fra botti grandi e tonneau.
rosso rubino intenso e vivace. attacco subito speziato, dolce, con sentori di carne e frutto rosso evoluto. continua con spezie, tabacco, sigaro. in bocca buon frutto, buona reschezzas con tannini integrati, il finale è ancora fruttato con un medio ritorno speziato

ORA I VINI DEL CASTELLO DEL ROMITORIO: L'ULTIMO ARRIVATO IL MORELLINO DI SCANSANO



In compagnia di Stefano Martini, Tullia Abi Zima Battaglia e della mia "guida" Daniele D'Antoni e del collega Leonardo Bartolommei nella meravigliosa e stimolante sala di degustazione ho conosciuto i vini aziendali.
Il primo Morellino di Scansano 2007, 13,5%
sangiovese 85% cabenet sauvignon 15%, vinificazione solo acciaio.
zona di produzione Pomonte, località Acquilaia.
di media massa colorante, rubino vivace con buona trasparenza e riflessi porpora. immediato il frutto con una ciliegia ben netta, cui segue un fragrante floreale. in bocca è tendenzialmente morbido con buona fruttosità, chiude con dei tannini leggermente vegetali. finale di bocca fruttoso. buona espressione di Morellino.

CASTELLO DEL ROMITORIO: REGNO DEL MAESTRO SANDRO CHIA




Chi non conosce Sandro Chia... un dei maestri fiorentini più rappresentativi dell'arte contemporanea. Artisticamente nasce alla fine degli anni Settanta. Durante gli anni Ottanta è stato uno dei protagonisti del movimento della Transavanguardia creato dal critico Achille Bonito Oliva. Oggi attraverso una ricerca della monumentalità classica, interpreta le sue opere pittoriche (espresse anche sull'etichette dei suoi vini) con colori molto accesi e vibranti. Anche in sua assenza, si respira la sua espressione artistica e il suo pathos. La cantina e gli angoli del paesaggio intorno al castello sono costellati da sue fusioni.
I suoi collaboratori vivono in questo luogo di grande rispetto, che da un lato vede Montalcino (luogo dell'eccellenza vitivinicola)e la qualità espressa dalle vigne del Romitorio, dall'altro la raccolta prsonale delle opere di Chia installate fra cantina e giardini.

lunch all'Harry's Bar




A lunch dall'Harry's Bar, mi sono un pò contenuto, dopo una provvidenziale visita dal medico, sono stato leggero. Provando i piatti leggeri: buonissima la vellutata di bietoline e cappesante e salutare il filetto di branzino al vapore con verdurine lesse croccanti.Un pò d'invidia mista a sofferenza nel vedere gli altri mangiare un succulento filetto di manzo in crosta di pepe. Un nuova mano in cucina dell'Harry's, Stefano Lepore.

lunedì 30 novembre 2009

IL GIULEBBE DEL NUOVO MONDO


Il termine Giulebbe deriva dal persiano gol (rosa)e ab(acqua). Il GIULEBBE o acqua di rose e' quindi una bevanda fatta con acqua ,succo di erbe , frutti,zucchero o miele che deve il nome al suo tipico colore rosato derivatogli,appunto, dell'estratto di rosa. Viene anche citato nella commedia "Il Malato Immaginario" di Molière: "...giulebbe epato-protettivo, sedativo e ansiolico, per prevenire l'insonnia del Signore..." (Atto 1, Scena Prima). Ma per Paolo Sacchetti è una sua invenzione pasticcera, il Giulebbe del Nuovo Mondo è un dolce a pasta lievitata leggero farcito di noci e marroni glassati. Una vera leccornia per la gola. Un equilibrio fra la dolcezza e la leggerezza, tutto molto calibrato. Proprio in questa caratteristica il Giulebbe, non stanca il palato anzi, ti invita ad un nuovo assaggio.

domenica 29 novembre 2009

UN GRAZIE ALL'AMICO ALESSANDRO


Amicizia fraterna ormai da anni, ci siamo incontrati proprio per realizzare "Vacchetta", io come consulente lui come imprenditore. Poche parole ma subito grande intesa e passione per questo mondo del vino e della gastronomia. Con Alessandro, non c'è stato mai un rapporto di lavoro, ma stima e amicizia, che ci ha portato a creare il fenomeno di questo locale a Santa Croce sull'Arno. Oggi Alessandro non ha più bisogno come ai primi passi dell'enoteca del mio apporto professionale, ma nonostante ciò non manco mai ad essere presente nel guidare le cene degustazione che vedeno sempre il tutto esaurito. ora due parole su Vacchetta, a cui è intitolata l'enoteca pasticceria: Giovanni Duranti (m.1939) "scarnatore" santacrocese, che nei momenti di ricreazione dette notevole impulso alla produzione del vino rosso toscano. Bevendolo!

DA VACCHETTA GRANDE SERATA CON I VINI SETTEPONTI


Nel locale degl'amici Alessandro Cavallini e Paolo Seghetti, Vacchetta di Santa Croce sull'Arno, ancora una mitica cena degustazione con ospiti questa volta i vini della Tenuta Setteponti. Il menù estremamente accattivante sempre ideato e realizzato da quel genio di "Gherez", alias Daniele Gherardini, ha visto sfilare sulle tavole degli intervenuti: cilindro di pane con erborinato, caponata di verdure e nido di porro su vellutata di spinaci freschi(entrée) con abbinato Crognolo igt Toscana, poi per primo piatto caramelle di patata e origano con ragout di cinghiale e fagioli zolfini del Pratomagno insieme a Orma igt Toscana. Per secondo è stato servito un filetto di maiale laccato al miele in crosta di mandorle e pistacchi di Bronte con purea di mele e timballo di verza e melanzana alla mentuccia insieme con il grande Oreno igt Toscana. Per il dessert è venuto il momento di Paolo, che dopo tanti anni passati davanti alla macchina del caffè, si scoperto un grande creativo di pasticceria. Il suo dessert è stato Esperimento Mannori, dedicato ad un grande maestro pasticcere della zona.

ASSISTERE ALLA COTTURA E DEGUSTARE IL PORCEDDO



Con piacere vengo invitato da Massimo a vedere cuocere il maialetto; messo sullo spiedo in cottura con il fuoco davanti....Poi eccolo nel piatto succulento e tenerissimo: una vera goduria. Il vino abbinato, naturalmente, un Cannonau di Sardegna dell'amico Loi di Cardeto.

LUNGO LA STRADA DI PORTO TORRES LI LIONI: ANCORA TRADIZIONE IN CUCINA



Massimo Pintas a Li Lioni a Pochi chilometri da Porto Torres propone una cucina sarda tradizionale. Ancora in compagnia di Roberto, mio "Virgilio" gastronomico della Sardegna Settentrionale, mi sono addentrato in questa scoperta di sapori. Due primi piatti per iniziare un assaggio di culurgiones (ravioli) e i maccarrones de busa con sugo di pecora.

sabato 28 novembre 2009

SEMINARIO SUL BRUNELLO DI MONTALCINO PER I SOMMELIER SARDI A BONARCADO




In trasferta in Sardegna, precisamente a Bonarcado (OR), si tenuto un seminario sul Brunello di Montalcino organizzato dalla sezione locale dell'AIS. Il successo dell’evento è stato decretato dall’alta partecipazione di sommelier, oltre sessanta, da tutte le provincie dell’isola. Questo approfondimento ha toccato le tematiche più importanti della denominazione: dal terroir Ilcinese, alla storia del Brunello, all’attualità di stili produttivi e infine all’abbinamento in tavola visto sott’ottica della gastronomia toscana. Il seminario dopo questo approfondimento teorico si è proptratto con una degustazione di 6 campioni: un Rosso di Montalcino 2007 (Siro Pacenti) e un’orizzontale di Brunello di Montalcino 2004, toccando tutte le aree produttive più importanti. I sei protagonisti del wine-tasting sono stati: Pian delle Vigne, Poggio alle Mura Banfi, Poggio di Sotto, Tenuta Nuova Casanova di Neri e Tenuta il Greppo Biondi Santi. Non è mancata la soddisfazione del Presidente di AIS Sardegna, Giuseppina Pilloni e dei delegati sardi presenti Roberto Dessanti (Sassari), Giulio Pani (Cagliari) e Giuseppe Recupero (Oristano). Un vivo ringraziamento va anche al Consorzio Brunello di Montalcino per avere supportato l’iniziativa fornendo ai partecipanti delle brochure sulla denominazione.

LA CUCINA DELL'ENTROTERRA ORISTANESE: IL FARO DALL'AMICO GIOVANNI BRAI





Giovanni Brai, istituzione della ristorazione oristanese, è anche uno dei fondatori dell'AIS in Sardegna, un vero professionista. Da lui ho approfomdito il gusto dei piatti dell'entroterra, partendo dagli zampetti di agnello, ad un piatto particolarissimo come il susuccu a sa busachesa (un pasta di tagliolini cotti nel brodo di pecora e conditi con zafferano selvatico di S. Gavino). Un piatto che a detta di Giovanni trova anche un origine probabilmente dalla cucina ebraica, una pietanza della Pasqua. Poi abbiamo proseguito con dei calamari ripieni. per finire con un piacere quasi scontato: le sebadas con miele.

MI STAVO DIMENTICANDO LA PRINCIPESSA DELLO STAGNO: L'ANGUILLA


L'anguilla che da qui transita, ma il modo di cucinarla è molto particolare: Anguilla incasada.Si fa sbolletare e poi si passa del formaggio sopra. Proprio un piattoin cui la grassezza regna, ma molto buono alla faccia di tutte le regole che vietano l'uso del cacio sul pesce!!!!

IL MUGGINE IL RE DELLO STAGNO DI CABRAS





è proprio il muggine il re indiscusso dello stagno di Cabras e nel ristorante della peschiera Pontis lo abbiamo assaggiato in tutte le "salse": da una grema di bottarga, dai filetti marinati,bottarga (naturalmente!) alle pennette con gamberi e bottarga e infine muggine gratinato. Il tutto abbinato a Karmis di Contini, una vernaccia di oristano in blend con vermentino.

ORISTANO: LA PRIMA VOLTA



Oristano mi mancava nelle mie visite in Sardegna, non c'ero ma stato, lo avebvo solo sfiorato andando a Cabras a trovare il mio amico e genio della Vernaccia Paolo Contini. Qui grazie a Giuseppe ho potuto sperimentare la grande peculiarità gastronomica oristanese la bottarga e il muggine. Quindi subito alla Peschierea Pontis per vedere in diretta l'ambiente di pesca del muggine.

ANCORA AL LIBERTY CON ....




la cena è proseguita con ancora un'emozione: il crudo! scampi, calamaro e gambero insieme ad una tartare di cappone. Delicatissimo il piatto freschissima la materia prima. Abbiamo poi proseguito con un gustoso parago al sale.Ah!Mi sta dimendicando il vino, fra l'altro ci è stato offerto gentilmente dalla produttrice, Vermentino di Gallura Lupus in Fabula. Il dessert è stato una composizione con un semifreddo all'arancio e sorbetto

AL LIBERTY DI SASSARI


insieme all'amico Roberto Dessanti ho un appuntamento fisso, ogni volta che vengo a Sassari, varcare la porta e gustare la cucina del Liberty. Qui un altro amico e collega sommelier Gianni Sini che ogni volta ci stupisce e delizia con i suoi piatti.
questa volta abbiamo iniziato con un antipasto di polpo con castagne, mela con gambero e seppie e carciofi sardi